Tom Ford presenta il suo film e scopriamo un Tom Ford elegante anche in un ruolo inaspettato, forse!
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di Emanuele Bigi
A Single Man di Tom Ford ha conquistato Venezia. L’ultimo film del concorso, opera prima del famoso designer di moda della maison Gucci, ha inaspettatamente sorpreso. Piacerà sicuramente al presidente di giuria Ang Lee, regista de I segreti di Brokeback Mountain. Siamo nel 1962, George Falconer, interpretato da un eccezionale Colin Firth (ora tra i candidati alla Coppa Volpi) è un professore di università che ha deciso di farla finita dopo la morte in un incidente stradale del compagno Jim (Matthew Goode). Il suo destino è deciso, aspetta solo di premere il grilletto. Nel corso della giornata incontra l’amica di vecchia data Charley (Julianne Moore), una quarantottenne single che non ha ben chiaro il proprio futuro, lo studente Kenny (Nicholas Hoult) che nutre una passione fuori dal comune per il professore. Ognuno è alla ricerca di una posizione nel mondo.
Il ritorno del melodramma - Sicuramente quello che piace a George è “un mondo di sentimenti” in cui si stabilisca un rapporto romantico con la vita e la morte. Tom Ford costruisce un melodramma a volte troppo soffocato dai toni melò ma con una forza poetica strabiliante. “Ho letto il romanzo di Christopher Isherwood negli anni Ottanta – racconta Ford – ma solo due anni fa ho deciso di sviluppare il progetto. All’età di quarant’anni ho visto il libro sotto un’altra luce, mi ha insegnato che le cose più piccole della vita sono le più importanti”. Il silenzio che toglie i rumori della quotidianità ad esempio ha ridefinito l’atteggiamento di George. “Questa è una storia molto personale – afferma Colin Firth, cantante nel musical Mamma Mia – abbiamo dovuto rinunciare un po’ al protagonista del libro per lasciare spazio al George di Ford e al mio”. “Colin è veramente diventato George, è stato incredibile”, commenta il regista. “Non è stato faticoso, avrei dato tutto per questo personaggio – prosegue in italiano l’attore – è stato un privilegio condividere il percorso creativo di Tom. La cosa più difficile è stato non baciare Julienne Moore”, sorride. Un percorso particolare visto che il neo regista ha trasformato il gruppo Gucci in una delle più grandi e redditizie aziende di moda al mondo. E il cinema cosa centra? “Avrei voluto avvicinarmi molto prima – spiega – la moda è un’arte commerciale, lavori a qualcosa di volatile, di frivolo che realizzi per quella donna che sfilerà in passerella, il cinema è una forma di espressione pura, per un artista è il massimo, i personaggi che crei vivranno per sempre”.
L'amore gay - A Single Man racconta la storia d’amore tra due uomini e dunque non poteva mancare la domanda sui diritti degli omosessuali. “Non conosco benissimo la situazione in Italia – dichiara Firth che vive con la compagna proprio nel nostro paese – posso solo dire che mentre giravamo in California era stata ritirata la legge sui diritti per i matrimoni gay. Siamo regrediti di cinquant’anni. Se parliamo di battaglia per i diritti allora non è ancora finita”. “Il film non è militante – prosegue Ford – è sull’amore, sul senso dell’isolamento, non c’è nulla di provocatorio, è una storia che poteva coinvolgere anche un uomo e una donna. Detto questo credo che il nostro sistema legale sia antiquato e sarebbe il caso di modificarlo”.
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